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Ischia un po’ di storia

Ischia un pò di storia

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Ischia un po’ di storia dell’isola.

Circa 10 milioni di anni fa le aree che oggi rappresentano la penisola italiana e le isole di Corsica, Sardegna e Sicilia, erano unite.
Da allora, una lenta rotazione verso Est ha portato la penisola nella posizione attuale e ha dato luogo alla formazione del bacino del Mar Tirreno. Questo movimento, tuttora in corso, ha provocato lo stiramento della crosta terrestre e la formazione di profonde fratture che hanno favorito la risalita di magmi verso la superficie ed ha determinato la formazione di una serie di vulcani progressivamente più giovani, che vanno dai vulcani sommersi nei fondali del Tirreno, ai vulcani della costa occidentale toscana e laziale, fino ai vulcani ancora attivi dell’area napoletana (Campi Flegrei, Ischia, Vesuvio).

Ischia un pò di storia

Morfologicamente Ischia presenta una zona centrale alta (Monte Epomeo) circondata da numerosi centri eruttivi. Il Monte Epomeo, che copre una superficie di 16 km2 e rappresenta circa il 34,5% della superficie totale dell’isola, è costituito principalmente da una roccia vulcanica detta Tufo Verde di Monte Epomeo e da sedimenti e depositi vulcanici successivi. L’ Epomeo viene considerato una struttura sollevata, la cui posizione attuale è stata raggiunta grazie a un movimento verso l’alto di tutto un blocco di roccia vulcanica. Questo movimento, risalente a circa 33.000-28.000 anni fa, fu probabilmente causato da un forte aumento di pressione all’interno della camera magmatica per l’immissione di nuovo magma. Lo sforzo verticale prodottosi sulle rocce del tetto della camera magmatica ha determinato il sollevamento del blocco formato dal Tufo Verde e di quelli emessi nella fase eruttiva precedente, provocando profonde faglie ai piedi e nel rilievo. Il Monte è circondato da profonde faglie e fratture che rappresentano la via di risalita per i gas e per le acque riscaldate in profondità. Fumarole e campi fumarolici con temperature massime prossime ai 100°C sono presenti sulle pendici di Monte Nuovo e Monte Cito e lungo il litorale dei Maronti. In altre località , le fumarole non superano i 46°C . Le sorgenti calde, invece, hanno temperature comprese tra i 20° e gli 80°C. A causa dell’assetto geologico, la storia di Ischia è segnata, fin dai tempi più remoti, da frequenti catastrofi causate sia da eruzioni che da terremoti. Un insediamento preistorico, con manufatti dell’età del Ferro, si trova sotto le ceneri di un’eruzione il cui centro è localizzato nel tratto di spiaggia tra Ischia Porto e Casamicciola. Terremoti e eruzioni spinsero i coloni greci , che fondarono Pithecusae nell’VIII secolo a. C., verso la terraferma, dove fondarono la colonia di Cuma. Intorno al 600 a.C. l’eruzione di Monte Rotaro mise definitivamente in fuga i greci. Nel 486 a.C. Ischia venne occupata dai Siracusani, i quali furono messi in fuga. poco dopo, tra il 474 e il 470, da una nuova eruzione, probabilmente quella cui si deve la formazione del cratere di Porto d’Ischia. Dopo un periodo di abbandono, l’isola venne occupata da coloni provenienti da Neapolis, forse gli stessi che l’avevano abbandonata in precedenza per fondare sulla costa la futura città di Napoli. Probabilmente l’attività vulcanica continuò per tutto il periodo romano. Si ha notizia di eruzioni nel 91 a.C. e sotto l’Imperatore Augusto, il quale cedette Ischia in cambio di Capri ai Napoletani. L’ultima eruzione di Ischia avvenne nel febbraio del 1302, quando un cratere apertosi in zona Fiaiano, emise lava per oltre due mesi. Una colata larga da 500 a 100 m, detta una volta delle Cremate e oggi chiamata colata dell’Arso, raggiunse la spiaggia tra il Porto d’Ischia e Ischia Ponte e distrusse l’antico centro urbano della Geronda. L’eruzione costrinse molta gente a fuggire verso le isole vicine e la terraferma. Tra i numerosi terremoti che hanno travagliato l’isola d’Ischia negli ultimi secoli, i più disastrosi sono stati quelli del 1881 e 1883. Da allora, l’unica manifestazione vulcanica consiste in una intensa attività fumarolica. Nonostante questo, Ischia, come i vicini Campi Flegrei e il Vesuvio, è considerata un vulcano attivo, intendendo con questa definizione tutti i vulcani che hanno avuto attività in epoca storica.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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