La chiesa, al centro del comune di Lacco Ameno, è dedicata alla martire patrona dell’isola
Le cui reliquie giunsero a Ischia nel V secolo e furono qui collocate all’interno di un preesistente luogo di culto, dal quale furono trasferite, poi a Napoli nel IX secolo.
Sui resti dell’antica basilica distrutta dai Mauri, nel XII secolo, fu costruito un oratorio, più volte rimaneggiato in seguito; fu retto in successione dai Benedettini, dai Carmelitani, dagli Agostiniani e dai Servi di Maria. La chiesa fu quasi completamente distrutta dal terremoto del 1883, ma subito ricostruita e solennemente consacrata nel 1886 a Santa Restituta, patrona di Lacco Ameno.
La Santa è effigiata in una bella statua lignea del XVI secolo. Santa Restituta, vergine e martire africana, era originaria, pare, di Teniza in Tunisia, sulla costa prospiciente lo stretto di Sicilia. Durante la decima persecuzione anticristiana, ordinata dall’Imperatore Diocleziano nel 304, la Santa fu imprigionata insieme ad altri cristiani, a causa del rifiuto di abiurare la propria fede, venne condannata a morte.
Tra i luoghi legati al culto della Santa, ricordiamo Napoli, Ischia, Cagliari, Palermo, la Corsica, poi ancora Sorrento, Siena, Arezzo, L’Aquila, Sora (Frosinone). A Napoli è intitolata alla Santa una basilica, originariamente eretta dall’imperatore Costantino, ma la festa di S. Restituta si celebra con maggiore solennità nell’isola d’Ischia, di cui è Patrona principale, in particolare a Lacco Ameno, dove il suo nome viene ricordato il 17 di maggio con tre giorni di festeggiamenti, dal 16 al 18. Tardive “Passiones” medioevali, hanno completato gli scarsi dati storici citati: la Santa, stremata dalle torture, sarebbe stata posta su di una barca carica di stoppa, intrisa di resina e pece, portata al largo dai carnefici e data alle fiamme; la Santa sarebbe rimasta illesa, mentre il fuoco avrebbe bruciato l’altra imbarcazione con i suoi persecutori.
Una tradizione narra ancora che la barca, guidata dall’Angelo, approdò all’isola Aenaria, oggi detta Ischia, situata di fronte al golfo di Napoli, toccando terra nella località detta “ad ripas”, oggi San Montano. Viveva in quel luogo una matrona cristiana di nome Lucina: avvertita in sogno dall’Angelo, si recò sulla spiaggia, dove trovò l’imbarcazione arenata e in essa il corpo intatto di Restituta.
Radunata la popolazione, venne data solenne sepoltura alla Martire nel luogo detto Eraclius, alle falde dell’attuale Monte Vico in Lacco Ameno, dove sono conservati i ruderi di una basilica paleocristiana, e dove sorge oggi un Santuario dedicato alla Santa.